4 consigli per migliorare il tuo personal branding

marca personal

Che cos’è il personal branding?

Ľ economista Tom Peters viene considerato il precursore del termine “personal branding”, un concetto nato come tecnica per trovare lavoro.

Oggi, il personal branding consiste nel gestire un profilo personale come se fosse un brand. Per questo al momento di mettere in pratica la nostra strategia di personal branding ci confrontiamo con obiettivi e metodi molto simili a quelli utilizzati per gestire qualunque brand: bisogna stabilire degli obiettivi, è necessario avere un piano e un tono di voce ben definito, cercare quei valori che fanno la differenza relativamente alla propria competenze e, naturalmente, un portfolio di prodotti e servizi.

I motivi che rendono il personal branding molto importante in ambito professionale sono tanti: aiuta persone e professionisti a conoscersi, dà slancio agli imprenditori al momento di sviluppare i loro progetti, permette a professionisti di trovare lavoro, etc.

Il personal brandig è così importante a livello professionale che è raccomandabile prendersene cura ogni giorno…Per questo ti suggerisco quattro semplici idee che ti possono aiutare a gestirlo e migliorarlo:

1.Comprendi l’importanza e la rilevanza del tuo personal branding

Prima di iniziare a gestire al meglio la propria strategia di personal branding bisogna necessariamente comprenderne a fondo l’importanza. Risulta imprescindibile essere a conoscenza del fatto che avrai bisogno di trovare e mostrare il tuo valore aggiunto, quello che ti differenzia da tutti gli altri.

2. Crea un piano di personal branding

Condividiamo in continuazione informazioni su noi stessi e questo fa si che le altre persone, anche se non te ne rendi conto, ti riconoscono per i tuoi tratti personali, quelli che hai solamente tu e che lasci vedere attraverso queste informazioni, ed è proprio da queste che poi traggono le loro conclusioni. E’ molto importante conoscere quello che gli altri percepiscono di te e verificare che rispecchi esattamente ciò che sei in realtà o, viceversa, che li induca a farsi un’idea completamente sbagliata.

Un buon modo per capire come funziona questo flusso di informazioni è ricorrere allo Schema di Johari, uno strumento creato da Joseph Luft e Harry Ingham.

Questo strumento si divide in quattro parti:

  1. Zona pubblica 
    Sono le informazioni che condividiamo liberamente e consapevolmente con gli altri.
  2. Zona segreta 
    Sono le informazioni che conosciamo solo noi, sono completamente estranee agli altri e noi ci assicuriamo che continuino a essere così.
  3. Zona cieca 
    Sono le informazioni che sfuggono al nostro controllo. Questo accade perché le persone osservano e elaborano le proprie conclusioni su di noi senza però metterci al corrente di ciò che pensano. Ed è proprio qui che si trova il pericolo, essendo informazioni che non controlliamo potrebbero essere sia di natura positiva che negativa.
  4. Zona sconosciuta
    Si riferisce alle informazioni che non controlla nessuno, né noi né gli altri. Potrebbe essere, per esempio, un comportamento concreto davanti a determinate circostanze con le quali ancora non ci siamo confrontati, o qualche talento che non abbiamo ancora scoperto.

Conoscere e avere il controllo di tutte le informazioni che circolano sul nostro conto è fondamentale per poter gestire in maniera corretta la nostra strategia di personal branding. Proprio in base al controllo delle informazioni sarà possibile sviluppare strategie e azioni per cambiare o migliorare.

3.Cura la tua comunicazione e sii coerente

La comunicazione è un aspetto fondamentale della gestione del personal branding. Se ti viene facile esprimerti, scrivi in un modo eccellente o domini i social media, allora senza dubbio hai molto a tuo favore. Ma non dimenticare o ignorare le tue convinzioni e i tuoi valori, per quanto bene puoi esprimerti, se non tieni presente questo, è probabile che le tue azioni non concordino con ciò che trasmetti.

Prenditi il tuo tempo per conoscerti bene…Il tuo obiettivo deve essere quello di minimizzare i tuoi punti deboli e potenziare invece quelli di forza. Rifletti bene su ciò che ti rende speciale e ti permette di fare la differenza e poi raccontalo a tutti.

4.‘Dare’ è la forma migliore di comunicare

‘Dare’ è un’azione che, oltre a migliorare la tua comunicazione, si ripercuoterà in maniera positiva anche sul tuo personal branding…

Non dimenticare di ringraziare i tuoi utenti e lettori, sempre in maniera sincera e senza esagerare, perché un semplice “grazie” può significare molto. Condividere attraverso il web le tue competenze e conoscenze riguardo a un tema specifico è un modo perfetto per rafforzare il tuo personal branding…Esistono molti modi e cose da dare, sii generoso in questo senso.

4 claves para mejorar tu marca personal

marca personal

¿Qué es una marca personal?

Se considera al economista Tom Peters precursor del término ‘marca personal’, un concepto que nació como técnica para conseguir trabajo.

Hoy, la marca personal es la gestión de un perfil personal como si fuera una marca. Por tanto, a la hora de gestionar una marca personal nos enfrentamos a objetivos y métodos de actuación muy similares a los de cualquier marca: es preciso establecer objetivos, se necesita un plan y tono de comunicación bien definidos, habrá que buscar aquellos valores marcan la diferencia en relación a la competencia y, por supuesto, una cartera de productos y/o servicios.

 

Los motivos por los que la marca personal es muy importante en el ámbito profesional, son muchos: ayuda a personas y profesionales a conocerse, supone un impulso a emprendedores a la hora de desarrollar sus proyectos, permite a profesionales encontrar empleo, etc.
Tan importante resulta la marca personal a nivel profesional que es recomendable cuidarla cada día… Por ello te recomiendo 5 sencillas ideas que te pueden ayudar a gestionarla y mejorarla:

1. Entiende la importancia y relevancia de tu marca personal

Para comenzar a gestionar de la mejor manera cualquier marca personal, hay que entender la importancia que tiene la misma. Resulta imprescindible que sepas que necesitas encontrar y mostrar un valor distintivo que te diferencie de los demás.

2. Crea un plan de personal branding

Continuamente estamos emitiendo información sobre nosotros mismos y los demás, aunque no te des cuenta, te reconocen por rasgos que son personales, que solamente tienes tú y que dejas ver a través de esas informaciones; así, sacan sus propias conclusiones. Es muy importante conocer lo que los demás perciben de ti saber si concuerda con lo que realmente eres o por el contrario tienen una visión distorsionada.

Una buena manera de poder entender cómo funciona ese flujo de información es recurriendo a la Ventana de Johari, una herramienta creada por Joseph Luft y Harry Ingham.
Esta herramienta se divide en cuatro zonas:

  1. Zona pública
    Es la información que compartimos libre y conscientemente con los demás.
  2. Zona secreta 
    Se trata de información que sólo conocemos nosotros, los demás la desconocen pro completo y nosotros nos encargamos de que así sea.
  3. Zona ciega 
    Esta es una zona en la que la información escapa a nuestro control. Y es que los demás nos observan y elaboran sus propias conclusiones acerca de nosotros, pero esa información no nos la devuelven. He aquí el peligro, ya que al tratarse de información que no controlamos, podrían aparecer informaciones sobre nosotros que a veces pueden ser positivas, pero otras es posible que no lo sean tanto.
  4. Zona desconocida
    Esta zona se refiere a información que no controla nadie, ni los demás ni nosotros mismos. Podría ser, por ejemplo, un comportamiento concreto ante determinadas circunstancias a las que aún no nos hemos enfrentado, o algún talento que no hemos descubierto todavía.

Conocer y tomar el control de toda la información que circula sobre nosotros es fundamental para poder gestionar de la manera adecuada nuestra marca personal y reputación. En base a ello se podrán desarrollar estrategias o medidas de cambio o de mejora.

3. Cuida tu comunicación y sé coherente

La comunicación es un aspecto fundamental en la gestión de una marca personal. Si tienes facilidad a la hora de expresarte o escribes de manera excepcional o si dominas los medios sociales, sin duda tienes mucho a tu favor. Pero no olvides ni hagas caso omiso a tus convicciones y valores; por muy bien que te expreses, si no tienes esto en cuenta, es probable que tus acciones no concuerden con lo que transmites.
Tómate tu tiempo para conocerte bien… El objetivo es que seas capaz de minimizar tus debilidades potencias tus fortalezas. Piensa bien qué es eso que te diferencia o te hace especial; y luego, cuéntaselo a todos.

4. ‘Dar’ es la mejor forma de comunicar

‘Dar’ es una acción que, además de mejorar tu comunicación, repercutirá de manera positiva en tu marca personal…
No olvides de ‘dar’ las gracias a tus usuarios o lectores, siempre de forma sincera y sin abusar, porque un simple ‘gracias’ puede significar mucho. ‘Dar’ u ofrecer tus conocimientos sobre alguna temática en internet es una forma perfecta de reforzar tu marca personal… Existen muchas formas y cosas que ‘dar’, sé generoso en este sentido.

8 abitudini che ti aiuteranno a dire addio alla procrastinazione

procrastinación

Procrastinare, è una parola che proviene dal latino procrastinus  che significa «differire, rimandare«.
Quando la utilizziamo in un contesto lavorativo dobbiamo essere consapevoli che le conseguenze derivanti dal rimandare il lavoro o gli impegni pendenti possono portare solo a cattivi risultati, malessere, angoscia e anche perdita di credibilità davanti a colleghi o clienti.

Lasciarsi trascinare dalla procrastinazione farà diminuire la produttività. E’ per questo che risulta molto importante lottare contro questa cattiva abitudine…
Con questo post vorrei darvi alcuni consigli per affrontare e controllare, volta per volta, la procrastinazione.

  1. Fissati degli obiettivi
    E’ dimostrato che fissarsi mete da raggiungere, sia a breve (di giorno in giorno, settimanali, etc.), che a lungo termine, è un metodo molto efficace per creare reazioni a catena che motivano verso il successo. Inoltre se queste mete hanno alcune di queste caratteristiche la motivazione a raggiungerle aumenterà ancora di più:
    ➢ Specifiche: Evita che siano troppo generiche, queste mete devono essere chiare e concrete affinché incitino all’azione.
    ➢ Accessibili e realiste: E’ importante che le mete siano accessibili. Tuttavia neanche troppo facili o prive di importanza, perché raggiungerle deve contribuire a un reale progresso.
    ➢ Sempre in positivo: i risultati saranno migliori se queste mete contribuiscono ad avvicinarsi all’obiettivo piuttosto che evitare impegni.
  2. Abbatti la barriera del minuto -1
    Il minuto che precede il momento di iniziare a lavorare è il più pericoloso. Se riesci ad abbattere l’enorme barriera che questo minuto porta con sé allora gran parte della battaglia contro la procrastinazione sarà vinta e tutto sarà molto più sopportabile.
  3. Prendi decisioni e condividile
    Nel prendere decisioni farai in modo che nel tuo cervello si imponga la parte pianificatrice rispetto a quella impulsiva. Prendere un impegno con te stesso/a è importante, però se vuoi evitare rischi: comunica e condividi le decisioni che prendi. Renderle pubbliche farà in modo che sia molto più difficile non rispettarle.
  4. Evita tentazioni
    Tenere a distanza le distrazioni riduce la loro forza motivazionale e ritarda la soddisfazione che producono. E’ necessario mettere degli ostacoli fra il lavoro e le distrazioni per evitare che ti impediscano di essere produttivo.
  5. Prendi nota di tutte le tue idee
    Abolire i pensieri è complicato e accade spesso che pensiamo a qualcosa proprio quando ci obblighiamo a non farlo. Per questo motivo quando ci vengono in mente delle idee che non hanno nulla a che vedere con i nostri impegni lavorativi di quel momento il modo migliore per evitare di distrarci è quello di annotarle. Tieni sempre a portata di mano un quaderno degli appunti o un app sul telefono che ti permetta di annotare tutte le idee, in questo modo le leverai dalla testa mentre stai lavorando, eviterai la procrastinazione e potrai utilizzarle e pensare a loro al momento giusto.
  6. Cerca sempre il lato positivo
    Cerca sempre di trovare la parte buona e positiva di ciò che non ti piace, trasforma mentalmente quegli impegni che sembrano così tediosi e associali a qualcosa di bello, questo aumenterà la  motivazione. Inoltre concediti un premio quando riesci a concludere gli impegni lavorativi, anche questo aiuterà a potenziare la tua soddisfazione.
  7. Non concederti scuse autopermissive
    ‘Comincio domani…’, ‘per un giorno in più non succede nulla…’, ‘solo 5 minuti su Facebook e poi continuo…’, etc. Queste affermazioni che sono piuttosto scuse non ti aiuteranno ad avanzare né a creare un cambiamento positivo.
  8. Visualizza gli obiettivi che desideri raggiungere
    La paura aumenta le possibilità di fallire nelle cose che desideriamo ottenere. Tuttavia mostrare un’attitudine positiva, visualizzare situazioni affinché si attivi la nostra mente e generare immagini come se ciò che desideriamo fosse realtà..sono tutte azioni che ci fanno fare un passo avanti verso il raggiungimento della nostra meta.

8 hábitos que te ayudarán a decir adiós a la procrastinación

procrastinación

Procrastinar, es una palabra que proviene del latín procrastinare, y significa, según la RAE «Diferir, aplazar«.
Si llevamos este término al entorno laboral, las consecuencias directas de aplazar más de lo debido el trabajo o las tareas pendientes sólo pueden llevar a malos resultados, malestar, angustia e incluso pérdida de credibilidad ante compañeros o clientes.

Dejarse arrastrar por la procrastinación hará disminuir la productividad. Es por ello que resulta tan importante luchar contra ella…
En esta ocasión quiero hablaros y daros algunas claves afrontar y controlar, poco a poco, la procrastinación.

  1. Márcate metas
    Está demostrado que fijarse metas a alcanzar, tanto a corto plazo (día a día, semanales, etc.), como a largo plazo, es una forma muy eficaz de crear espirales motivadoras de éxito. Y si además esas metas cuentan con algunas de estas características, la motivación por alcanzarlas aumentará aún más:
    ➢ Específicas: Evita que sean demasiado genéricas, esas metas deben ser claras y concretas para que inciten a la acción.
    ➢ Accesibles y realistas: Es importante que las metas sean accesibles. Sin embargo, no demasiado fáciles o carentes de importancia, ya que alcanzarlas debe contribuir a un progreso.
    ➢ Siempre en positivo: los resultados serán mucho mejores si esas metas son de acercamiento a un objetivo en lugar de evitación de tareas.
  2. Derrumba la barrera del minuto -1
    El minuto anterior a comenzar el trabajo es el más peligroso. Si logras romper la enorme barrera que supone ese minuto, gran parte de la batalla contra la procrastinación la tendrás ganada y todo será mucho más llevadero.
  3. Toma decisiones y compártelas
    Al tomar decisiones estarás haciendo que en tu cerebro se imponga la parte planificadora ante la impulsiva. Tener un compromiso contigo mismo/a es importante, pero si quieres evitar riesgos: comunica y comparte las decisiones que tomes. Al hacerlas públicas o hacer conocedores, incumplir costará más.
  4. Evita tentaciones
    Distanciar las distracciones reduce su fuerza motivadora y demora la satisfacción que produce. Pon los obstáculos necesarios entre el trabajo y las distracciones que te impiden desarrollarlo de una forma productiva.
  5. Anota todas tus ideas
    Abolir los pensamientos es complicado; de hecho, muchas veces acabamos pensando más en ello cuando nos obligamos a no pensar en algo. Es por esto que, lo mejor para evitar la distracción que genera las ideas que nada tienen que ver con las tareas o el trabajo que debemos realizar en el momento es anotarlas. Ten siempre a mano un cuaderno de notas o una app en tu móvil que te permita anotar todas tus ideas, así las sacarás de tu cabeza mientras trabajar evitando la procrastinación y podrás utilizarlas y pensar en ellas en el momento adecuado.
  6. Busca siempre el lado positivo
    Buscar hasta encontrar la parte buena o agradable de lo desagradable y manipular mentalmente esas tareas que nos parecen tan tediosas para asociarlas a algo agradable, aumenta la motivación.  Además no dudes en autopremiarte cuando lo logres, ello también potenciará tu satisfacción.
  7. No te permitas excusas autopermisivas
    ‘Total, empiezo mañana…’, ‘por un día de retraso no pasará nada…’, ‘sólo 5 minutos en Facebook y luego continúo…’, etc. Estos argumentos, que más bien son excusas, no te ayudarán avanzar ni crear un cambio positivo.
  8. Visualiza los objetivos que quieres alcanzar
    El miedo potencia las posibilidades de fallar en aquello que queremos lograr. Sin embargo, mostrar una actitud positiva y visualizar situaciones hace que se active nuestra mente y genere una imagen como si realmente eso que deseamos se hubiera producido… con esa visualización ya habrás dado un paso adelante que te acerca a tu meta.

La ricompensa a tutti i tuoi sforzi: come monetizzare il tuo blog

cómo monetizar un blog

In questa occasione vi parlerò di come convertire il traffico della nostra pagina web o del blog in clienti o potenziali clienti…
In un post precedente vi ho spiegato come attirare traffico verso il vostro blog per farvi conoscere o far conoscere il vostro brand, mentre in quest’altro post vi ho parlato di alcune tecniche per misurare il traffico. Adesso vi chiederete: a cosa ci servono tutte queste visite?

Ultimamente si parla molto di engagement (ossia la misura dell’interazione degli utenti con un brand: comenti, tag, retweet, like…). Tuttavia il vero engagement di un brand sono le sue conversioni (ossia quegli utenti che si convertono in clienti o potenziali clienti).

Esistono diverse forme per monetizzare un blog o una pagina web:

Potenziando la vendita del prodotto o del servizio

Nel caso in cui il blog sia un blog aziendale che offre ai lettori prodotti oppure servizi allora l’obiettivo sarà quello di potenziare le vendite.

Un blog aziendale che genera con costanza contenuti di interesse per il suo target riesce a mantenere alto il livello di interesse e soprattutto ottiene che il suo pubblico visiti con frequenza il blog. Questo può far si che i lettori si convertano in utenti che si interessano in maniera diretta a quello che l’azienda ha da offrire.

Anche i social network giocano un ruolo fondamentale nel processo di conversione, non solo per attirare traffico verso il blog, come ho già detto nel post precedente, ma anche per essere utilizzati come strumento che permette sia di ampliare la vostra community sia di generare fiducia. Non dimentichiamoci che i social network ci permettono un contatto diretto col cliente, a tu per tu, con una comunicazione quasi immediata.

Attraverso la pubblicità sul blog

E’ possibile monetizzare un blog personale? Certamente! E’ possibile monetizzare qualsiasi blog o pagina web, ma tutto dipende dal numero di visite che si ottengono.

Il semplice fatto di poter contare con un gran numero di visite quotidiane sul blog già permette di avere benefici economici…e si possono ottenere in molti modi; per esempio:

  • Annunci diretti
    Se il tuo blog può fare affidamento su un grande traffico, puoi offrire un servizio di pubblicità attraverso i banners. Questa è una pratica molto comune sui blog (fare pubblicità ad alcuni sponsor che si abbonano con una quota mensile, trimestrale o annuale in cambio appunto di un banner sul blog)
  • Articoli patrocinati
    Anche questa è una pratica molto comune..Un’azienda paga affinché un blog, che considera di riferimento per il suo target, pubblichi articoli nei quali si parla dei suoi prodotti o servizi.
  • Affiliate Marketing
    Si tratta di piattaforme che permettono di guadagnare denaro vendendo nel tuo blog prodotti e/o servizi per conto terzi. Un buon esempio di Affilate Marketing è la piattaforma Clickbank.
  • Google Adsense
    E’ un metodo semplice e gratuito che permette a qualsiasi editore di siti web di ottenere guadagni attraverso la pubblicazione di annunci di Google segmentati nei suoi siti web. Si può utilizzare anche per offrire la ricerca di Google ai propri utenti e ottenere così un beneficio economico attraverso gli annunci che si mostrano nelle pagine dei risultati di ricerca.

Google Adsense da buoni risultati su quei blog e siti che possono fare affidamento su un alto volume di traffico, quindi, se ancora non ti trovi in questa situazione ti suggerisco di aspettare per non “sporcare” la tua pagina web con annunci pubblicitari che alla fine non ti garantiscono entrate consistenti.

Il metodo più adatto per monetizzare un blog dipenderà dai prodotti e/o servizi che si offrono, dalla sua attività, dalla sua filosofia, dal traffico web che genera, dalla nicchia alla quale si rivolge, etc.

Le possibilità sono tante e sono a portata di mano, ognuno sceglierà quella che meglio si adatta al suo sito web o alla sua azienda o che da risultati migliori in termini economici.

Come tutte le attività questo processo richiede tempo e costanza. Una volta che la tua pagina web avrà un certo volume di traffico potrà realmente trasformarsi in una buona fonte di denaro extra.

 

La recompensa a tu esfuerzo: Cómo monetizar tu blog

cómo monetizar un blog

En esta ocasión voy a  hablar de cómo convertir el tráfico de nuestra web o blog en clientes o potenciales clientes…
En este post os hablé de cómo atraer tráfico al blog para darnos a conocer o a nuestra marca; y en este otro post comenté algunas técnicas para medir ese tráfico. Ahora bien, ¿de qué nos sirven todas esas visitas?

Últimamente se habla mucho de engagement (el grado en que los usuarios intercatúan con una marca: comentan, mencionan, retwittean, hacen like…). Sin embargo, el verdadero engagement de una marca son sus conversiones (aquellos usuarios que se convierten en clientes o potenciales clientes).

Existen diversas formas de monetizar un blog o web:

Potenciando la venta de nuestro producto o servicio

En aquellos casos en los que el blog pertenece a una compañía que ofrece a sus clientes un producto o servicio, el objetivo será potenciar las ventas del mismo.

Un blog corporativo que genera habitualmente contenido de interés para su público objetivo, consigue mantener el interés y que ese público objetivo visite con frecuencia el blog. Esto puede convertir a esos usuarios en personas que se interesen de manera directa por lo que la compañía ofrece.

También las redes sociales juegan un papel fundamental en el proceso de conversión, no sólo para atraer tráfico al blog, como ya comenté en el otro post, sino también al utilizarlas como una herramienta que a la vez que permite ampliar las comunidades, también es capaz de generar confianza. No olvidemos que las redes sociales nos permiten un trato directo con el cliente, un trato de tú a tú, además de la posibilidad de tener una contacto y una comunicación casi inmediata.

A través de publicidad en el blog

¿Es posible monetizar un blog personal? ¡Por supuesto! Es posible monetizar cualquier blog o página web pero todo dependerà del numero de visitas que tiene.
El simple hecho de contar con un gran número de visitas diarias a cualquier blog, ya permite obtener beneficios económicos… y se pueden obtener de muchas maneras; por ejemplo:

  • Anunciantes directos
    Si tu blog cuenta con un gran tráfico, puedes ofrecer un servicio de publicidad por banners. Esta es una práctica muy habitual en los blogs (colocar banners de sponsors que abonan una cuota mensual, trimestral o anual a cambio de un banner en el blog).
  • Artículos patrocinados
    Esta es otra práctica muy habitual… Una compañía paga para que en un blog que considera que es de referencia para su público objetivo, se publique un artículo en el que se habla de su producto o servicio.
  • Marketing de afiliados
    Se trata de plataformas  que te permiten ganar dinero vendiendo en tu blog productos y/o servicios de otros. Un buen ejemplo de lo que sería el marketing de afiliados es la famosa plataforma Clickbank.
  • Google Adsense
    Es un método sencillo y gratuito que permite que cualquier editor de sitios web pueda obtener ingresos a través de la publicación de anuncios de Google segmentados en sus sitios web. También se puede utilizar para proporcionar Búsqueda de Google a los visitantes de su sitio y obtener un beneficio económico a través de anuncios que se mostrarán en las páginas de resultados de búsqueda.
    Google Adsense da buenos resultados en aquellas webs o blogs que cuentan con mucho tráfico asi que si no te encuentras todavia en esta situacion te suguiero de esperar para no «ensuciar» tu web con anuncios publicitarios que al final todavia no serian capaces de generar ingresos interesantes.

El método más adecuado de rentabilizar un blog dependerá de los productos y/o servicios que ofrezca, de su actividad, de su filosofía, del tráfico web que genera, del nicho al cual se dirige etc. Las posibilidades son muchas y están ahí, cada uno deberá escoger la que mejor se adapta a su web o empresa o la que mejor resultado le da en términos económicos.

Como todos los negocios este proceso requiere tiempo y constancia. Solo una vez que tengas trafico tu web se podrá de verdad transformar  en una buena fuente de dinero extra.

 

Analítica de tu blog: Cómo medir tus objetivos

métricas blog

Cualquier persona que se haya lanzado a la aventura de crear y gestionar un blog desea que llegue hasta él y lo lea el mayor número posible de usuarios. El problema es que muchas veces no se tienen muy claros los objetivos, ni se sabe quién lee el blog o cómo convertir esos usuarios que llegan hasta el blog en lectores fieles.

Son muchas las herramientas de medición que hoy tenemos a nuestro alcance, algunas desarrolladas para ofrecer datos muy específicos y otras más genéricas. Yo me centraré en Google Analytics, que es quizá una de las más completas y fáciles de utilizar.

¿Quién te lee?

Los motivos por los que se comienza con un blog pueden ser muchos… Independientemente del motivo que hayas tenido tú, estoy seguro que lo que quieres es que te lean. Y cuanto más te lean más éxito tendrá tu blog. es precisamente aquí donde debes comenzar a medir, es necesario que conozcas las visitas que tiene tu blog. Esta es una métrica básica que te será muy fácil obtener y conocer con Google Analytics.

Ahora bien, no basta con saber cuántas visitas tiene tu blog, sino que debes saber también quién te lee…
Son muchos los datos que podemos obtener de los usuarios que nos leen, pero para comenzar es importante saber, sobre todo, de dónde proviene nuestro tráfico:

  • Buscadores → Esta información te permitirá saber si está funcionando o no tu estrategia SEO y cómo lo está haciendo.
  • Tráfico directo → Esta medición te indica los usuarios que visitan tu blog introduciendo tu dirección URL o aquellos usuarios cuya procedencia no puede detectar.
  • Referencia/enlaces → Esta medición te permitirá saber si eres o no muy referenciado y el éxito de tu estrategia en las redes sociales.
  • Desde lectores RSS → Este tipo de lectores te indican los lectores que se han suscrito a tu blog, por tanto, son usuarios realmente interesados en tus publicaciones y contenido. Al medir y conocer este dato, conocerás también la capacidad atracción que tiene tu blog, por eso es tan importante este dato.

Vigila el Porcentaje de Rebote

El porcentaje de rebote es una métrica que ofrece Google Analytics e indica el porcentaje de abandono de visitantes tras leer una entrada en nuestro blog. Es decir, entran, consumen ese post y se van sin ver otro contenido.

Si los usuarios entran y se van, algo no está del todo bien. Y lo cierto es que los motivos pueden ser muchos: el contenido, el diseño o colores de la web…
Tras realizar las mediciones, si tu Porcentaje de Rebote es alto, analiza bien tu blog y trata de realizar los cambios que consideres necesarios (prueba con otros colores en tu blog, cambia el tipo de letra, rediseña el blog, realiza una encuesta o pregunta a través de las redes a tus seguidores qué tipo de contenido o posts prefieren, añade a tus posts enlaces internos a otro contenido de tu blog, vigila la velocidad de carga de tu blog, etc.)

Márcate objetivos

No se trata de medir por medir para nada. Una vez conozcas los resultados, márcate unos objetivos:

  • Maneja las métricas con el fin de mantener y fidelizar los lectores
    Ayúdate de los datos que te ofrece  Google Analytics (vistas nuevas y visitas recurrentes, altas y bajas de suscripciones, frecuencia de visitas y retorno de las visitas). Desarrolla una estrategia en base a estos datos marcándote objetivos a corto y medio plazo.
  • Dirige más tráfico a tu web o blog
    Independientemente del objetivo general del tu blog, debes saber y tener en cuenta hacia dónde quieres dirigir el tráfico. Analiza qué tipo de posts te acercan más a tus objetivos, mide para saber desde dónde llega más tráfico, etc.
  • Cuadro de Mando para blogs de Google Analytics
    Los usuarios de google Analytics pueden realizar una dashboard muy sencilla para controlar lo que pasa en sus blogs con la siguiente información:
    ➤ Información de las visitas
    ➤ Visitantes
    ➤ Procedencia de las visitas
    ➤ Cumplimiento de objetivos (debes crearlos en Google Analytics)

Analisi del tuo blog: come misurare i tuoi obiettivi

métricas blog

Chiunque si sia avventurato nella creazione e gestione di un blog desidera che questo sia ben visibile e letto dal maggior numero di utenti possibile. Il problema è che molte volte gli obiettivi non sono abbastanza chiari, né si è a conoscenza del tipo di utenti che leggono il blog o come trasformare questi utenti in lettori affezionati.

Oggi sono davvero tanti gli strumenti che abbiamo a portata di mano per analizzare il nostro blog, alcuni pensati apposta per offrire dati molto specifici e altri che si soffermano su elementi più generici.
Io mi concentrerò su Google Analytics, forse uno degli strumenti più completi è facili da utilizzare.

Chi ti legge?

I motivi che spingono ad aprire un blog possono essere molti…Indipendentemente da quello che è stato il tuo motivo, sono sicuro che ciò che vuoi è essere letto perchè più sarai letto più il tuo blog avrà successo. Ed è proprio da qui che devi iniziare ad analizzare, è fondamentale conoscere le visite che il tuo blog ottiene. Questa è una misura molto basica che ti sarà davvero facile conosce e ottenere grazie a Google Analytics.

Dunque non solo è importante sapere quante visite ottiene il tuo blog ma anche conoscere gli utenti che ti leggono…
Sono molti i dati che possiamo ottenere dagli utenti che ci leggono, ma per iniziare è importante sapere soprattutto da dove proviene il nostro traffico:

  • Motori di ricerca→ Grazie a questa informazione saprai se la tua strategia SEO funziona oppure no e in che modo la stai implementando.
  • Traffico diretto → Questo valore ti indica gli utenti che visitano il tuo blog inserendo il tuo indirizzo URL oppure quegli utenti la cui provenienza non si può decifrare.
  • Menzioni/link → Questo valore ti permette sapere se sei abbastanza menzionato oppure no, permette inoltre di conoscere l’esito della tua strategia sui social network.
  • Pubblico RSS → Questo dato indica gli utenti che si sono iscritti al tuo blog, questo significa che sono utenti realmente interessati ai tuoi contenuti. Misurando e analizzando questo dato conoscerai anche la capacità di attrazione del blog, per questo è un dato davvero molto importante.

Controlla la percentuale di rimbalzo

La percentuale di rimbalzo è un altro tipo di misurazione che Google Analytics offre e indica la percentuale di utenti che abbandonano il blog dopo aver letto un solo contenuto. Praticamente entrano, «consumano» il post e vanno via senza vedere altro.

Se gli utenti entrano e se ne vanno c’è qualcosa che non va. I motivi possono essere tanti: il contenuto, la grafica o il tipo di colore scelto per le pagine web…
Dopo aver effettuato le dovute analisi se la tua percentuale di rimbalzo è alta, analizza attentamente il tuo blog e effettua i cambiamenti che consideri necessari (prova a cambiare colori, il tipo di font, ripensa il blog, indaga o chiedi attraverso i social network che tipo di contenuti o post preferirebbero i tuoi utenti, aggiungi ai post link interni che rimandano ad altri contenuti del tuo blog, controlla la velocità con cui caricano le pagine, etc.)

Fissati degli obiettivi

Analisi e misure non servono a nulla se una volta visti i risultati non ci si prefissa degli obiettivi chiari:

  • Utilizza i dati con l’obiettivo di fidelizzare i lettori:
    Aiutati con i dati che ti offre Google Analytics (nuove visite e visite ricorrenti, numero di iscrizioni, frequenza delle visite e ritorno delle visite). Sviluppa una strategia in base a questi dati ponendoti obiettivi a lungo e medio termine.
  • Dirigi più traffico verso il tuo sito web o blog:
    Indipendentemente da quello che è l’obiettivo generale del tuo blog, devi sapere e tenere presente dove vuoi che si diriga il traffico. Analizza i post che più ti avvicinano al tuo obiettivo, analizza con attenzione per capire da dove arriva la percentuale maggiore di traffico, etc.
  • Quadro di comando per blog di Google Analytics:
    Gli utenti di Google Analytics possono realizzare una dashboard molto semplice per controllare quello che succede sul blog con le seguenti informazioni:
    ➤ Informazioni sulle visite
    ➤ Visitatori
    ➤ Provenienza delle visite
    ➤ Realizzazione degli obiettivi (appositamente inseriti sempre in Google Analytics)